Thomas Ceccon e la sua ossessione Olimpiadi

Il detentore del record mondiale dei 100 dorso, Thomas Ceccon in un'intervista al Corriere della Sera ha parlato del suo rapporto con l'ossessione per le Olimpiadi e per il nuoto. Con l'oro olimpico come obiettivo, nella disciplina è la speranza azzurra più concreta di medaglia a Parigi.
"Quanto penso all’Olimpiade? Eh, sta diventando ogni minuto, non ci si può far niente. Ogni 50 a dorso dico “questo è il ritorno del cento che farò in finale”, “questo è l’arrivo”, “questa è la partenza”. È un continuo. Capita anche qualche giorno che mi sveglio e non ci penso, però sono molti meno rispetto a quelli che mi sveglio e la mente va subito a quella gara lì". E Ceccon continua ribadendo la sua ossessione - "L’ho sempre avuta, e quando c’è un impegno così… forse sì, è necessaria. Dipende anche dalla fase della carriera, io ho 23 anni, è il mio momento".
"Quali gare farò all’Olimpiade? I 100 dorso, sui 200 vediamo se qualcuno fa meglio di me al Settecolli... poi forse i 100 delfino, anche se realisticamente lì il mio obiettivo è andare in finale, quindi vediamo se ha senso. Infine le staffette. Troppe? Il programma è fattibile: dopo i 100 dorso c’è un giorno di pausa. La polivalenza è la mia caratteristica però all’Olimpiade forse è meglio puntare sulle medaglie. Io ultra competitivo oggi lo sono solo sui 100 dorso, sul resto stiamo lavorando. Ultra competitivo significa puntare al massimo. Nei 200 dorso se le cose vanno come devono andare, primo non arrivo, c’è l’ungherese Kos: c’è molta differenza tra provare a prendere una medaglia e andare per vincere. Mentalmente è molto diverso".