Il Messaggero - Chituru Ali: "Vado a Parigi e prima o poi batto Marcell"

Il talento emergente dell'atletica italiana, Chituru Ali, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Il Messaggero. Le sue parole:
"Parigi? Mai stato. Torre Eiffel, Arco di Trionfo. Soprattutto Olimpiadi. Le ho in testa da tre anni - spiega Alì - In questa stagione l’obiettivo principale era andare sotto i 10. A Turku ci sono riuscito. E adesso? Un’altra gara e poi le Olimpiadi. Paura di chi? Paura no, rispetto sì… Lyles, Bednarek, Kerley, il ragazzo cubano, Jacobs? Vuole un nome? Simbine. Però le Olimpiadi sono una gara strana; mica come un mondiale, o un’altra gara. Lì la tensione tua, la pressione da fuori… Può succedere di tutto... Nomi nel passato? Vi aspettate Bolt, che ho visto in tv quando ha fatto il mondiale per me più impressionante, quello dei 200. Ma invece vi dico Asafa Powell, mi piaceva di più. Aveva una corsa bellissima. Però, se ci penso un po’, la più bella corsa che ho visto in tantissimi video che ho studiato è certamente quella di Livio Berruti. Mi piacerebbe conoscerlo. io ho un fisico più da Bolt? Sì dicono che fisicamente ricordo Bolt".
Sulla staffetta: "Quale frazione penso più ‘mia’? I rettilinei". Patta il curvarolo può stare tranquillo, ma Jacobs e Tortu…? Lo incalza nell'intervista Piero Mei. Lui risponde: "Mica decido io, né la chiamata né la posizione; io do solo la mia totale disponibilità".
"Quando batterò Jacobs? Il più presto possibile", conclude Alì.